Lo scorso 30 aprile, sono partita, con Guido, per andare a far visita a Olga, nella città di Kazan, celebre capitale della repubblica russa del Tatarstan. Un viaggio che mi metteva un po’ pensiero data la mia totale ignoranza dell’alfabeto cirillico. La partenza, con voli prenotati, da tempo con la compagnia tedesca Luftansa, è avvenuta da Bologna con destinazione Mosca, previo scalo a Francoforte. Tutto avviene in orario e senza problemi, sosta compresa, e arriviamo all’aeroporto Domodedovo alle ore 23,50. COn un tassì raggiungiamo l’hotel Cosmos, dove avevamo prenotato una camera per due notti. Guido ha voluto portarmi in giro per Mosca e farmi vedere il centro di questa grande metropoli. Ci siamo serviti dell’efficentissima metropolitana, la cui fermata era davanti al nostro Hotel. Non abbiamo pensato che il centro della città fosse blindato per la sfilata del 1 Maggio.. 😦 Abbiamo camminato in lungo e in largo per cercare un varco per la piazza rossa, ma niente da fare. La mia meta era la Cattedrale di San Basilio. Ci giravamo intorno ma nessuna possibilità di accederci. Da fuori ho potuto vedere la sua maestosità e i colori delle mura e la bellezza delle cupole.
Ho potuto solo sbirciare, da un lato, la vasta Piazza Rossa, vuota e in attesa della parata del 1 Maggio.
Questa foto l’ho scattata dalla balaustra di una bellissima chiesa Ortodossa “Madonna di Kazan” che ho subito visitata.
Esterno della Chiesa Madonna di Kazan
Interno con la maestosa Iconostasi.
Il silenzio all’interno mi ha fatto sentire alla presenza di Dio. Era ancora tempo di Pasqua, quindi dentro la Chiesa c’erano i simboli della Pasqua; simbolo della morte e resurrezione e l’uovo che rappresenta la Resurrezione e la vita. Obbligatorio avere la testa coperta, altrimenti non potevamo entrare. Le foto non sono limpidissime ma non potevo adoperare il flash.
Mi sono fatta un giretto dentro i famosi Magazzini Gum, accessibili da un ingresso laterale. Sembrava di essere in Italia, dato le marche e i loghi che emergevano dai negozi. Prezzi inaccessibili per qualsiasi tasca.
Una cosa positiva.. si entra dopo essere passati dai metal detectors; un piccolo fastidio per la sicurezza si può accettare. Intanto si fa ora per incontrare Emanuele e Marina, amici di Guido per mangiare insieme. Ci prendiamo la metropolitana per l’ennesima volta e ci portiamo in centro in una strada famosa, tutta pedonale, dove poter mangiare una specialità russa e riposarci dalle fatiche delle lunghe camminate. Metropolitana, stazione Puskin. Piatto di Vareniki ( a base di pasta ripiena di maiale e vitello) condita con olio e cipolla caramellata. Buoni. Simpatica la tovaglietta in carta dove puoi aspettare le portate disegnando e colorando le varie figure tratteggiate. 😉 Grande ciacolata in russo, tra Emanuele, Marina e Guido e momenti di relax parlando in italiano anche con me. Si fa ora di ricominciare a camminare( hoibò per me, dato che mi si mette a far male una scarpa e cammino malamente.) Ogni occasione è buona per fermarmi. Siamo in zona centralee quindi Emanuele mi porta a vedere la Chiesa del Santissimo Salvatore, sempre ortodossa, ma maestosa. Stesso clima di silenzio e preghiera dentro ma all’interno nessuna fotografia era permessa. . Questo rispetto delle regole, in ogni settore, mi colpisce positivamente. Io non sono più giovane ma come salivo in metro, a Mosca,( tutti leggono durante il tragitto e i libri sono quasi del tutto superati dagli e-book) e in autobus a Kazan, mi facevano posto a sedere, alzandosi . Chiamasi educazione. Di questo riprenderò a parlarne quando sarò a Kazan. Il tempo vola e riaccompagniamo Emanuele e Marina alla Metropolitana e noi prendiamo un’altra linea per spostarci in una zona di Mosca dove un amico di Guido, Leonardo T. gestisce una pizzeria scik, meta della nostra cena, previa prenotazione! Buona e leggera la mia pizza e piacevole sosta in mezzo a tanta gioventù russa e non. La mia età media ne ha beneficiato. 🙂 Guido non vuole che riparta da Mosca senza vedere la Piazza Rossa in notturna. Fatico per arrivarci, causa piede sinistro ko, ma lo seguo. La fatica è ben ripagata. E’ enorme questo spazio circondato da imponenti palazzi, musei e chiese. San Basilio rimane esterna al Cremlino. Lascio parlare qualche foto:
Qui finisce il primo giorno di visita a Mosca. Si è fatta l’ora di ritornare in albergo. I miei piedi ringraziano. Al rientro in camera mi rendo conto del danno che il terzo e quarto dito del piede sinistro hanno subito.. 😦 sono ridotti proprio male. Bagnoli e impacchi freddi per far passare il dolore. La stanchezza della bella giornata prende il sopravvento e casco tra le braccia di Morfeo in un istante. Domani sarà un altro giorno abbastanza stancante perché nel pomeriggio c’è l’areo per Kazan e al mattino andremo a vedere il museo della Cosmonautica, di fronte all’Hotel.
..continua.
Grazie per farci viaggiare col pensiero e l’immaginazione, hai davvero un grande dono. Attendiamo le prossime puntate, e buona convalescenza al piede 😘
Che bellissimo reportage . . . come essere lì con te, aver girato Mosca in lungo e in largo e senza mal di piedi! )
Ciao, Fior
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